Per promuovere l’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti titolari di partita Iva, per i quali l’imposta portata in detrazione nel quadro VF del modello di dichiarazione annuale risulta superiore all’importo indicato nelle fatture elettroniche di acquisto e all’Iva sulle importazioni, l’Agenzia delle entrate trasmette, agli indirizzi di posta elettronica certificata dei contribuenti interessati, una comunicazione contenente informazioni utili a porre rimedio agli eventuali errori od omissioni, mediante l’istituto del ravvedimento operoso (Agenzia Entrate – provvedimento 07 luglio 2022 n. 268755).
Nella comunicazione, l’Agenzia delle Entrate fornisce le seguenti informazioni:
– codice fiscale, denominazione, cognome e nome del contribuente;
– numero identificativo della comunicazione e anno d’imposta;
– codice atto, da riportare nel modello di pagamento F24, in caso di versamenti collegati all’anomalia segnalata;
– modalità attraverso le quali consultare gli elementi informativi di dettaglio relativi all’anomalia riscontrata;
– invito a fornire chiarimenti e idonea documentazione, anche tramite il canale di assistenza CIVIS, nel caso in cui il contribuente ravvisi inesattezze nei dati delle fatture o delle bollette doganali in possesso dell’Agenzia delle entrate o intenda comunque fornire elementi in grado di giustificare la presunta anomalia.
La comunicazione, oltre ad essere trasmessa agli indirizzi PEC attivati dai contribuenti, è consultabile all’interno del portale “Fatture e Corrispettivi”, nella sezione “Consultazione”, area “Fatture elettroniche e altri dati IVA”, dove sono resi
disponibili i seguenti dati:
– numero dei documenti trasmessi e ricevuti dal contribuente per l’anno di riferimento;
– dati di dettaglio dei documenti emessi e ricevuti:
a) tipo fattura
b) tipo documento
c) numero fattura/documento
d) data di emissione
e) identificativo cliente/fornitore
f) imponibile/importo
g) aliquota IVA e imposta
h) natura operazione
i) esigibilità IVA
l) dati relativi al flusso di trasmissione.
A riguardo, il contribuente, può richiedere informazioni ovvero segnalare all’Agenzia delle entrate eventuali elementi, fatti e circostanze dalla stessa non conosciuti. con le modalità indicate nella comunicazione di cui al punto 2.1.
I contribuenti che hanno avuto conoscenza degli elementi e delle informazioni resi dall’Agenzia delle entrate possono regolarizzare gli errori o le omissioni eventualmente commessi mediante ravvedimento operoso, beneficiando della riduzione delle sanzioni in ragione del tempo trascorso dalla commissione delle violazioni stesse.